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Chieti, l‘antica Teate Marrucinorum (Touta Marouca del popolo italico dei Marrucini), sorge a m.330 s.l.m. su un crinale collinare che domina la Valle della Pescara, a Nord-Ovest e la Valle dell‘Alento a Sud-Est, con un largo panorama che abbraccia, in uno spettacolare anfiteatro di orizzonti e di cime, la Maiella, il Morrone, la catena del Gran Sasso, i Monti della Laga, i Monti Gemelli e il mare Adriatico, verso Pescara e Francavilla al Mare.
Era chiamata originariamente Teate o Teate Marrucinorum, con riferimento al popolo italico dei Marrucini, di cui era la “touta marouca” (res publica, in latino), il principale centro abitato. Così la denominarono i Romani, dei quali fu alleata nella II guerra punica (219.201 a.C.) e avversaria nella guerra sociale (90-89 a.C.), quando aderì alla Lega Italica di Corfinio, divenendone poi uno dei principali centri nella Regio IV (Abruzzo e Sannio) della ripartizione territoriale italiana di Augusto, tra il I a. C. e il II secolo d.C.
La presenza di templi, di un teatro greco-romano, di un anfiteatro e di un importante complesso termale, testimonia l‘importanza assunta dal capoluogo soprattutto dopo la guerra sociale, quando esponenti di Chieti, come le famiglie Pollione e Vezia, la arricchirono di monumenti che oggi costituiscono il suo patrimonio archeologico, valorizzato nel Museo Nazionale Archeologico alla Villa Comunale e nel Museo della città alla Civitella, a fianco al recuperato Anfiteatro. ( continua a leggere )
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