subregione Polesine

subregione
Polesine
Regione:
Veneto
Capoluogo:
Rovigo
n°comuni:
50
perimetro:
339 km
superficie:
1.825 km2
superf. calcolata:
1.788,64 km2
abitanti (istat 2023):
227.418

le subregioni della regione Veneto :

Cadore - Marca Trevigiana - Polesine - Valpolicella - Zoldano -

mappa subregione POLESINE e dei singoli Comuni   

Il Polesine (Poléxine in dialetto polesano e Pulésan in dialetto ferrarese) è una regione storica e geografica italiana la cui identificazione ha subito variazioni nel corso dei secoli. In passato è stata conosciuta anche col nome di Polesine di Rovigo.

Oggi dal punto di vista della geografia antropica, cioè dell'analisi della distribuzione, della localizzazione e dell'organizzazione spaziale dei fatti umani, il Polesine s'identifica con la provincia di Rovigo; dal punto di vista della geografia fisica viene definito come il territorio situato tra il basso corso dei fiumi Adige e Po fino al Mare Adriatico il cui confine occidentale, indefinito, lo separa dalle Valli Grandi Veronesi.

Il territorio si presenta come una lingua di terra stretta e lunga - che si sviluppa longitudinalmente da ovest ad est racchiusa tra gli imponenti Po ed Adige - terminante ad est con il Delta del Po, e che risulta solcata da una miriade di corsi d'acqua e paleoalvei di antichi fiumi che, con le loro sinuose anse, intersezioni ed argini, disegnano il territorio stesso. La maggior parte delle strade "storiche", trovandosi spesso sugli argini di tali corsi d'acqua e paleoalvei, ne seguono e sottolineano il percorso sinuoso, e sono rialzate rispetto al piano della campagna circostante.

Il nome Polesine è una voce veneta (in ortografia classica) che deriva dal latino medievale pollìcinum o polìcinum, ossia "terra paludosa".

I comuni del territorio Adria - Ariano nel Polesine - Arquà Polesine - Badia Polesine - Bagnolo di Po - Bergantino - Bosaro - Calto - Canaro - Canda - Castelguglielmo - Castelmassa - Castelnovo Bariano - Ceneselli - Ceregnano - Corbola - Costa di Rovigo - Crespino - Ficarolo - Fiesso Umbertiano - Frassinelle Polesine - Fratta Polesine - Gaiba - Gavello - Giacciano con Baruchella - Guarda Veneta - Lendinara - Loreo - Lusia - Melara - Occhiobello - Papozze - Pettorazza Grimani - Pincara - Polesella - Pontecchio Polesine - Porto Tolle - Porto Viro - Rosolina - Rovigo - Salara - San Bellino - San Martino di Venezze - Stienta - Taglio di Po - Trecenta - Villadose - Villamarzana - Villanova Marchesana - Villanova del Ghebbo

Da un punto di vista strettamente geografico, il Polesine è costituito dal territorio compreso tra il tratto terminale del Fiume Adige, a nord, del Po, incluso il suo delta attivo, a sud, il Mare Adriatico, ad est, e la zona delle Valli Grandi Veronesi a ovest. Pertanto esso, oltre ad estendersi sull'intera Provincia di Rovigo, comprende la porzione meridionale del Cavarzerano, comune facente parte amministrativamente della città metropolitana di Venezia. È interamente pianeggiante, con una leggera inclinazione verso est, e ricca di corsi d'acqua, in gran parte canalizzati per ovviare all'inconveniente delle difficili condizioni di scolo del territorio: tra i canali più importanti, il Canal Bianco, che si origina dal fiume Tartaro e sfocia nell'Adriatico attraverso il Po di Levante; il Canale di Loreo, che unisce il Canal Bianco all'Adige; il Naviglio Adigetto, che a sua volta collega l'Adige al Canal Bianco, ed, infine, il Collettore Padano Polesano.

Il territorio, quindi, si è modificato nel corso dei secoli seguendo i cambiamenti idrografici dei fiumi che lo delimitano ed attraversano; considerata la rilevanza di detti corsi d'acqua (il Po e l'Adige sono rispettivamente il primo e il terzo fiume italiano per portata), l'area ha dovuto da sempre convivere con gravi problematiche di natura idraulica.

La pianura è soggetta a un progressivo abbassamento, dovuto alla subsidenza dei depositi fluviali, alla sistemazione idraulica della regione e all'estrazione dal sottosuolo di notevoli quantità di metano, e deve, quindi, deve affrontare peculiari problematiche legate alla bonifica. Essa infatti deve avvenire, per tutta la porzione orientale che va sotto la significativa denominazione di Basso Polesine, per via meccanica cioè tramite sollevamento delle acque di scolo al fine di poterle riversare nei ricettori finali. Il Polesine è solcato da una fitta rete di canali di bonifica realizzati in gran parte ad opera della Repubblica di Venezia.

Oltre alle modifiche operate dai cambiamenti dei corsi d'acqua dovuti agli eventi alluvionali e all'opera dell'uomo, il territorio polesano si espande costantemente verso est per effetto dei sedimenti trasportati dai fiumi alle foci ove si depositano sul basso fondale del Mare Adriatico.

Nell'economia della regione rivestono ancora una notevole importanza l'agricoltura (cereali, barbabietole da zucchero, tabacco e foraggi), e l'allevamento bovino e avicolo; prevale la piccola proprietà nel settore occidentale (Alto Polesine), più elevato e di più antico insediamento, la grande proprietà nella parte orientale (Basso Polesine), più bassa e di più recente bonifica. L'industria è attiva soprattutto nel settore zuccheriero.

Abitato in età storica dai Veneti, la storia dell'antico Polesine è legata allo sviluppo del suo maggior centro, Adria, notevole emporio commerciale frequentato da mercanti greci ed etruschi. Tra il sec. VI e il sec. IV a. C. la stessa Adria, il porto più fiorente dell'Adriatico, fu il centro amministrativo del Polesine. Il territorio si volse al risanamento agricolo con il dominio romano dal II sec.

In espansione fino all'alto Medioevo, la regione entrò in crisi dopo le invasioni barbariche e dopo l'interramento del porto di Adria. Le incursioni barbariche spopolarono paurosamente la regione che, non avendo signorie feudali proprie, fu oggetto di contesa da parte delle signorie confinanti e spesso subì azioni di guerra, sempre precedute dal taglio degli argini e dalle conseguenti inondazioni.

Passata agli Estensi (1160), questi la cedettero a Venezia nel 1395 la quale la restituì nel 1438 in cambio di una politica di neutralità in occasione della guerra con i milanesi. Dalla Pace di Bagnolo (1484) fino alla caduta della Serenissima (1797) fu ancora in mano veneziana. Particolare importanza ebbe la regione nell'ambito dei moti risorgimentali che ebbero qui uno dei loro epicentri fino al passaggio allo Stato Italiano, avvenuto nel luglio 1866.

Il Polesine è sempre stato una terra di emigrazione, a causa delle precarie condizioni economiche e del costante pericolo di inondazioni; in particolare dopo la catastrofica alluvione del novembre 1951, quando il Po ruppe gli argini a Occhiobello, allagando quasi tutto il territorio e provocando enormi danni, emigrarono circa 150 mila persone.

Oggi il flusso emigratorio è praticamente cessato, ma la bassa natalità e lo scarso apporto dell'immigrazione straniera fanno sì che la popolazione continui a diminuire.