subregione Marca Trevigiana

subregione
Marca Trevigiana
Regione:
Veneto
Capoluogo:
Treviso
n°comuni:
94
perimetro:
353 km
superficie:
2.478 km2
superf. calcolata:
2.476,70 km2
abitanti (istat 2023):
876.115

le subregioni della regione Veneto :

Cadore - Marca Trevigiana - Polesine - Valpolicella - Zoldano -

mappa subregione MARCA TREVIGIANA e dei singoli Comuni   

Marca Trevigiana è un'espressione sorta nel XII secolo per indicare il territorio che si estendeva attorno alla città di Treviso ed ha avuto nel tempo significati territoriali diversi.
Non esistette mai una vera e propria marca di Treviso (ovvero una circoscrizione del Sacro Romano Impero retta da un marchese), quindi con questa locuzione ci si riferiva a un'area geografica con confini non meglio precisati: ora la zona orientale della Marca di Verona, poi quella occidentale della Marca del Friuli, quindi il territorio del libero comune di Treviso (l'area compresa tra i fiumi Brenta e Piave, cui si aggiunse anche l'Opitergino). Risale al Duecento la definizione di Marca gioiosa et amorosa data al territorio in un periodo particolarmente fiorente dal punto di vista politico ed economico.
Nel Medio Evo indicava un’area estesa tra il Garda e il Carso. Dante la designava con i due fiumi che la limitavano ad est a e ovest: era la zona “che Tagliamento e Adige rinchiude”, e indicava Treviso come il luogo “dove e Sile e Cagnan s’accompagna”, cioè dove i due fiumi si incontrano (Paradiso IX, 43-54).
Oggi indica la provincia di Treviso (conta 95 comuni), attraversata dal fiume Piave e suddivisa in diversi territori.
La parte settentrionale (Asolano e Prealpi trevigiane) è complessivamente chiamata Altamarca e comprende 44 comuni. Nel territorio di Conegliano è compreso il cosiddetto Quartier del Piave (una delle otto suddivisioni che, sotto la Serenissima, componevano il territorio della podesteria di Treviso).
La parte meridionale della provincia (Territorio di Treviso e Castelfranco Veneto ed Opitergino) comprende 51 comuni.

I comuni del territorio si suddividono secondo le seguenti aree:

Asolano (19 comuni) Asolo - Borso del Grappa - Caerano di San Marco - Castelcucco - Cavaso del Tomba - Cornuda - Crespano del Grappa - Crocetta del Montello - Fonte - Giavera del Montello - Maser - Monfumo - Montebelluna - Nervesa della Battaglia - Paderno del Grappa - Pederobba - Possagno - San Zenone degli Ezzelini - Volpago del Montello

Prealpi trevigiane (25 comuni) Cappella Maggiore - Cison di Valmarino - Colle Umberto - Conegliano - Cordignano - Farra di Soligo - Follina - Fregona - Godega di Sant'Urbano - Miane - Moriago della Battaglia - Orsago - Pieve di Soligo - Refrontolo - San Fior - San Pietro di Feletto - San Vendemiano - Sarmede - Segusino - Sernaglia della Battaglia - Susegana - Tarzo - Valdobbiadene - Vidor - Vittorio Veneto

Territorio di Treviso e Castelfranco Veneto (32 comuni) Altivole - Arcade - Breda di Piave - Carbonera - Casale sul Sile - Casier - Castelfranco Veneto - Castello di Godego - Istrana - Loria - Maserada sul Piave - Mogliano Veneto - Monastier di Treviso - Morgano - Paese - Ponzano Veneto - Povegliano - Preganziol - Quinto di Treviso - Resana - Revine Lago - Riese Pio X - Roncade - San Biagio di Callalta - Silea - Spresiano - Trevignano - Treviso - Vedelago - Villorba - Zenson di Piave - Zero Branco

Opitergino (19 comuni) Cessalto - Chiarano - Cimadolmo - Codogne' - Fontanelle - Gaiarine - Gorgo al Monticano - Mansue' - Mareno di Piave - Meduna di Livenza - Motta di Livenza - Oderzo - Ormelle - Ponte di Piave - Portobuffole' - Salgareda - San Polo di Piave - Santa Lucia di Piave - Vazzola

Gran parte della provincia è pianeggiante, ma la fascia settentrionale è caratterizzata dalla presenza di rilievi collinari. Lungo il confine con la provincia di Belluno si può parlare addirittura di montagna, con massicci che sovente superano i mille metri (compresi nelle Prealpi Trevigiane Bellunesi).
Le Prealpi Trevigiane rappresentano un forte elemento di diversità dal punto di vista geografico ed ambientale rispetto al resto della provincia di Treviso, che, come detto, per la stragrande maggior parte del territorio è pianeggiante, oltre al fatto che questa parte dell'Alta Marca è la zona meno antropizzata rispetto al resto della provincia di Treviso.
Le cime più elevate sono il Monte Grappa (1.775 m, condiviso con le province di Vicenza e Belluno) e il Col Visentin (1.764 m, pure questa presso il confine con Belluno). Peculiare è il Montello (371 m), collina isolata che sorge sulla destra del Piave, allungandosi da Montebelluna a Nervesa della Battaglia.
La provincia di Treviso è una zona assai ricca di acque, specialmente l'area medio-bassa, dove sono frequenti le risorgive (localmente dette fontanassi). Tra i fiumi di risorgiva più importanti è da ricordare il Sile (già ricordato nella citazione dantesca), che nasce a Casacorba, nel comune di Vedelago, e che caratterizza il centro storico di Treviso.
Ma il fiume principale è senza dubbio il Piave caratterizzato, per la maggior parte del suo corso, dal largo letto ghiaioso. Altri corsi d'acqua degni di nota sono il Livenza, il Monticano e il Meschio, provenienti dall'area pedemontana.
Nella zona delle prealpi sono da ricordare anche alcuni specchi d'acqua, in particolare il lago Morto (in Val Lapisina, a nord di Vittorio Veneto), il lago di Lago e il lago di Santa Maria (entrambi nel comune di Revine Lago), di origine glaciale. A questi si aggiungono il lago del Restello e il lago di Negrisiola, sempre in Val Lapisina, di origine artificiale.

La città di Treviso ebbe un proprio distretto sin dall'epoca romana, quando venne dichiarata municipium. Esso era però molto più ristretto dell'attuale, limitandosi alla zona delimitata a sud dal fiume Sile, a est dal Piave, a ovest dal Muson e a nord dal Montello. L'attuale provincia, infatti, si estende anche sugli antichi territori di altre città romane, ovvero Asolo (pedemontana di destra Piave), Altino, antico insediamento paleoveneto (zona a sud del Sile) e Oderzo (sinistra Piave).
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente al potere politico si sovrappose quelle ecclesiastico. Verso il 1000 l'attuale Trevigiano risultava partito in due diocesi, quella di Treviso nella destra Piave, e quella di Ceneda nella sinistra. Le due aree, comunque, costituivano una certa unità poiché ricadevano entrambe nella sfera di influenza della città che, nei secoli, si evolse a sede di contea, comune e infine signoria.
Sul finire del Trecento, la città entra nell'orbita della Repubblica di Venezia. Il Trevigiano venne smembrato in più suddivisioni o reggimenti, a cui si aggiungevano alcune località con amministrazione feudale. Nonostante ciò, esso manteneva la sua integrità, poiché tutti i distretti, dipendevano in ultima dal podestà di Treviso.
Il Trevigiano era allora ben più vasto dell'attuale: oltre ai reggimenti di Treviso, Asolo, Castelfranco, Portobuffolè, Oderzo, Motta, Serravalle, Ceneda e Conegliano e ai feudi di Collalto, Susegana, Valmareno, Cordignano e San Polo, comprendeva anche le podesterie di Mestre e Noale, nonché le contee di Mel, Cesana e San Donà.
La Repubblica di Venezia cadeva il 12 maggio 1797 per mano della Francia rivoluzionaria. I nuovi governanti misero subito mano all'organizzazione territoriale: alle podesterie furono sostituite le municipalità, ma questo sistema durò poco: il 30 ottobre dello stesso anno Napoleone Bonaparte stipulava il trattato di Campoformio e cedeva il Veneto all'Arciducato d'Austria.
In questo periodo vennero sostanzialmente ripristinati gli antichi organi veneziani: le municipalità (ex podesterie) presero il nome di provveditorie, dipendenti dall'Aulico Governo Centrale di Treviso (detto più tardi Nobile Congregazione Delegata e, infine, Capitanato Provinciale).
Dopo la battaglia di Austerlitz (2 dicembre 1805) e la successiva pace di Presburgo (26 dicembre 1805), l'Austria è costretta a cedere il Veneto all'Impero Francese. Il territorio risultò così organizzato in dipartimenti, distretti cantoni e comuni: Treviso fu così messa a capo del dipartimento del Tagliamento, che si estendeva anche sul Pordenonese. I cantoni di Noale, Asolo e Castelfranco vennero in seguito ceduti al Bacchiglione, mentre quello di Mestre passava all'Adriatico.
L'Austria, ora costituitasi in Impero, rioccupa Treviso il 2 novembre 1813 e l'8 novembre successivo confermava provvisoriamente la struttura amministrativa precedente. Il 19 aprile 1814 viene istituito il Regno Lombardo-Veneto e il 7 aprile 1815 viene decisa una nuova organizzazione territoriale (in vigore dall'8 febbraio 1816): il dipartimento divenne la nuova provincia di Treviso, suddivisa in dieci distretti (Treviso, Oderzo, Motta, Conegliano, Serravalle, Ceneda, Valdobbiadene, Montebelluna, Asolo, Castelfranco; gli ultimi due furono ceduti alla Vicenza già nel 1818), a loro volta articolati in comuni. Al vertice del governo stava la delegazione provinciale, appoggiata dalla congregazione provinciale, con funzioni consultive.
Questa situazione fu interrotta dalla parentesi del 1848, quando fu istituita la Repubblica di San Marco: in quel breve periodo fu istituito un governo centrale provvisorio e, per ogni distretto, un comitato. Nel 1853 vi fu una nuova riorganizzazione del sistema, con l'abolizione dei distretti di Motta e Ceneda.
Questa organizzazione territoriale si è sostanzialmente mantenuta sino ad oggi (ricordando che i distretti, poi mandamenti, sono oggi aboliti). Nel 1381, al termine della guerra di Chioggia, i Veneziani furono costretti a consegnare Treviso e i territori circostanti al duca d'Austria. Leopoldo III d'Asburgo si fregiò dunque, utilizzandolo per la prima volta, del titolo di Marchese di Treviso (Marchionem totius patriae). Il principe continuò ad utilizzarlo, ormai con valenza puramente onorifica, anche dopo la cessione della Marca al signore di Padova. Anche don Pedro del Portogallo, investito nel 1418 dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo (imperatore del Sacro Romano Impero), utilizzò il titolo di Marchese di Treviso: in questo caso l'investitura è però fin dal principio puramente onorifica, la Marca era infatti, già a partire dal 1389, passata alla Serenissima.