subregione Brianza

subregione
Brianza
Regione:
Lombardia
Capoluogo:
Monza
n°comuni:
153
perimetro:
240 km
superficie:
984 km2
superf. calcolata:
983,32 km2
abitanti (istat 2023):
1.534.329

Alla subregione appartengono i comuni

Agrate Brianza - Aicurzio - Airuno - Albavilla - Albese con Cassano - Albiate - Alserio - Alzate Brianza - Annone di Brianza - Anzano del Parco - Arcore - Arosio - Barlassina - Barzago - Barzanò - Basiano - Bellusco - Bernareggio - Besana in Brianza - Biassono - Bosisio Parini - Bovisio-Masciago - Brenna - Briosco - Brivio - Brugherio - Bulciago - Burago di Molgora - Busnago - Cabiate - Calco - Camparada - Cantù - Canzo - Capiago Intimiano - Caponago - Carate Brianza - Carimate - Carnate - Carugate - Carugo - Casatenovo - Caslino d'Erba - Casnate con Bernate - Cassago Brianza - Cassano d'Adda - Castello di Brianza - Castelmarte - Cavenago di Brianza - Ceriano Laghetto - Cermenate - Cernusco Lombardone - Cesana Brianza - Cesano Maderno - Cinisello Balsamo - Civate - Cogliate - Colle Brianza - Concorezzo - Cornate d'Adda - Correzzana - Costa Masnaga - Cremella - Cucciago - Cusano Milanino - Desio - Dolzago - Ello - Erba - Eupilio - Figino Serenza - Fino Mornasco - Galbiate - Garbagnate Monastero - Garlate - Giussano - Grezzago - Imbersago - Inverigo - La Valletta Brianza - Lambrugo - Lazzate - Lentate sul Seveso - Lesmo - Limbiate - Lipomo - Lissone - Lomagna - Longone al Segrino - Luisago - Lurago d'Erba - Macherio - Malgrate - Mariano Comense - Meda - Merate - Merone - Mezzago - Misinto - Missaglia - Molteno - Monguzzo - Montevecchia - Monticello Brianza - Montorfano - Monza - Muggiò - Nibionno - Nova Milanese - Novedrate - Oggiono - Olgiate Molgora - Olginate - Ornago - Orsenigo - Osnago - Paderno d'Adda - Paderno Dugnano - Ponte Lambro - Pozzo d'Adda - Proserpio - Pusiano - Renate - Robbiate - Rogeno - Roncello - Ronco Briantino - Santa Maria Hoè - Senna Comasco - Seregno - Seveso - Sirone - Sirtori - Solaro - Sovico - Suello - Sulbiate - Tavernerio - Trezzano Rosa - Trezzo sull'Adda - Triuggio - Usmate Velate - Valgreghentino - Vaprio d'Adda - Varedo - Vedano al Lambro - Veduggio con Colzano - Verano Brianza - Verderio - Vertemate con Minoprio - Viganò - Villasanta - Vimercate

le subregioni della regione Lombardia :

Altomilanese - Bergamasca - Bresciano - Brianza - Comasco - Cremasco - Cremonese - Grande Milano - Lecchese - Lodigiano - Lomellina - Mantovano - Oltrepò Pavese -

mappa subregione BRIANZA e dei singoli Comuni   

La Brianza non corrisponde a un ente territoriale propriamente detto, e i comuni che ne fanno parte sono sotto quattro province: quella di Monza e della Brianza, la parte meridionale di quelle di Lecco e di Como e una piccola parte della provincia di Milano.
Benché i confini non siano formalizzati e nonostante la mancanza di un'istituzione territoriale, il senso d'appartenenza a quest'area è decisamente spiccato tra i suoi abitanti. Le diverse zone della Brianza presentano del resto numerosi tratti che le accomunano tra loro e le differenziano dal resto della Lombardia, di natura geografica, demografica, economica, sociale, culturale e linguistica.
I confini a nord sono grossomodo compresi tra le zone a sud di Como e di Lecco e dati in parte dalle Prealpi lombarde. A sud il confine è dato dai paesi che si trovano lungo il Canale Villoresi, scavato per l'irrigazione dei campi nel XIX secolo e che sfocia nel fiume Adda. Il confine a ovest è dato principalmente dal fiume Seveso, anche se ci sono diversi comuni al di là del fiume che fanno parte della Brianza. Infine, il confine est è identificabile nella zona dei laghi di Garlate e Olginate e il fiume Adda, alla confluenza del Villoresi.

La Brianza può essere poi suddivisa in (almeno) in due parti: l'Alta e la Bassa Brianza. L'Alta Brianza, ha come città più importante Erba; la Bassa Brianza, invece, ha come capoluogo Monza (qui invece non impropriamente, poiché Monza nel Giugno 2004 è effettivamente diventata il capoluogo della Provincia di Monza e della Brianza).

Monza, tradizionalmente, non era considerata parte della Brianza: ne delimitava una parte, poi le cose sono cambiate con l'istituzione della provincia di Monza e della Brianza nel 2004.

La Brianza è una delle zone più densamente popolate d'Europa, con una densità per chilometro quadrato di circa 1.370 abitanti. L'area ha un'estensione di 880 chilometri quadrati in cui vivono circa 1,2 milioni di persone. I comuni che la costituiscono hanno un'estensione più piccola rispetto alla media del resto della Lombardia. In molti casi, l'alta densità ha comunque fatto sì che ci siano grandi aree contigue abitate con comuni confinanti che appaiono come un unico grande assembramento.

Non è del tutto chiaro quali siano le origini del nome Brianza. Tra le ipotesi più accreditate c'è quella secondo cui derivi dalla parola celtica "brig" che significa "colle, rilievo" e che viene usata ancora oggi (con traslitterazioni diverse) proprio per indicare le alture in diversi dialetti e lingue regionali settentrionali, brianzolo compreso.
Altri fanno derivare il nome da Brianteo, uno dei generali del principe gallo Belloveso, che secondo le leggende riprese da Tito Livio avrebbe tra le altre cose fondato la città di Milano. Ci sono diverse altre teorie e ipotesi sul nome Brianza, che comprendono studi sulle popolazioni celtiche.

Il territorio conta 152 comuni, distribuiti secondo la seguente suddivisione territoriale-amministrativa:

- intera provincia di Monza e Brianza (55 comuni)

Agrate Brianza - Aicurzio - Albiate - Arcore - Barlassina - Bellusco - Bernareggio - Besana in Brianza - Biassono - Bovisio-Masciago - Briosco - Brugherio - Burago di Molgora - Busnago - Camparada - Caponago - Carate Brianza - Carnate - Cavenago di Brianza - Ceriano Laghetto - Cesano Maderno - Cogliate - Concorezzo - Cornate d'Adda - Correzzana - Desio - Giussano - Lazzate - Lentate sul Seveso - Lesmo - Limbiate - Lissone - Macherio - Meda - Mezzago - Misinto - Monza - Muggiò - Nova Milanese - Ornago - Renate - Roncello - Ronco Briantino - Seregno - Seveso - Sovico - Sulbiate - Triuggio - Usmate Velate - Varedo - Vedano al Lambro - Veduggio con Colzano - Verano Brianza - Villasanta - Vimercate

- provincia di Lecco - parte meridionale (45 comuni)

Airuno - Annone di Brianza - Barzago - Barzanò - Bosisio Parini - Brivio - Bulciago - Calco - Casatenovo - Cassago Brianza - Castello di Brianza - Cernusco Lombardone - Cesana Brianza - Civate - Colle Brianza - Costa Masnaga - Cremella - Dolzago - Ello - Galbiate - Garbagnate Monastero - Garlate - Imbersago - La Valletta Brianza - Lomagna - Malgrate - Merate - Missaglia - Molteno - Montevecchia - Monticello Brianza - Nibionno - Oggiono - Olgiate Molgora - Olginate - Osnago - Paderno d'Adda - Robbiate - Rogeno - Santa Maria Hoè - Sirone - Sirtori - Suello - Valgreghentino - Verderio

- provincia di Como - Bassa Brianza Comasca (18 comuni)

Arosio - Brenna - Cabiate - Cantù - Capiago Intimiano - Carimate - Carugo - Casnate con Bernate - Cermenate - Cucciago - Figino Serenza - Fino Mornasco - Inverigo - Luisago - Mariano Comense - Novedrate - Senna Comasco - Vertemate con Minoprio

 - provincia di Como - Alta Brianza Comasca (22 comuni)

Albavilla - Albese con Cassano - Alserio - Alzate Brianza - Anzano del Parco - Canzo - Caslino d'Erba - Castelmarte - Erba - Eupilio - Lambrugo - Lipomo - Longone al Segrino - Lurago d'Erba - Merone - Monguzzo - Montorfano - Orsenigo - Ponte Lambro - Proserpio - Pusiano - Tavernerio

 - provincia di Milano - Città Metropolitana (12 comuni)

Basiano - Carugate - Cassano d'Adda - Cinisello Balsamo - Cusano Milanino - Grezzago - Paderno Dugnano - Pozzo d'Adda - Solaro - Trezzano Rosa - Trezzo sull'Adda - Vaprio d'Adda

Il territorio della Brianza, che si estende da una parte delle Prealpi lombarde, a nord, fin giù ai confini con la cintura milanese, presenta una conformazione del territorio piuttosto variabile.

In prevalenza ondulata e collinosa, è solcata dai fiumi Seveso, Lambro e Adda e da altri corsi d'acqua minori ed è occupata in parte da alcuni ridenti bacini lacustri di origine intermorenica (Alserio, Annone, Pusiano). Ha diritto a speciale rinomanza il laghetto di Pusiano, lungo km. 4 e largo km. 2,5, con l'Isolino dei Cipressi; sulla riva orientale del lago, circondato da torbiere, sorge il paese di Bosisio, che diede i natali al Parini. Il maggiore dei laghetti brianzoli è quello di Annone o di Oggiono, così chiamato dai due paesi vicini; esso è separato in due bacini dalla sottile penisoletta d'Isella.

L'alta Brianza si caratterizza fondamentalmente per la presenza di un territorio piuttosto collinare ed un suolo decisamente ghiaioso/sabbioso in cui l'acqua penetra per diverse decine di metri fino a formare risorgive che tornano in superficie nella bassa pianura.
Le colline presentano caratteristiche di grande interesse: macchie boschive si alternano a campi coltivati e a terrazzamenti con viti e a gelsi, le cui foglie servivano per nutrire i bachi da seta, seta che poi veniva lavorata nelle industrie per produrre pregiati tessuti.

La bassa Brianza presenta invece un territorio decisamente più pianeggiante, con un suolo argilloso ed impermeabile.

Procedendo quindi da sud verso nord, l'altitudine media del territorio tende quindi ad aumentare, a partire dai 160 m della bassa Brianza fino ai 300-350 m dell'alta Brianza (se escludiamo, ovviamente, i primi rilievi prealpini).

Anche riguardo al clima, tuttavia, bisogna fare qualche piccola distinzione tra l'alta e la bassa Brianza.
L'alta Brianza è, mediamente, più ventilata (soprattutto d'inverno, per il favonio); inoltre le temperature minime invernali e le massime estive presentano valori meno "estremi" (è difficile, a parità di quota, che si registrino temperature di -12 °C d'inverno o +38 °C in estate, valori invece che spesso vengono raggiunti a quote pianeggianti nella bassa Brianza).
La bassa Brianza, specialmente d'inverno, può rimanere avvolta dalla nebbia ininterrottamente per diversi giorni, cosa invece assai difficile per la parte alta. Inoltre l'alta Brianza e le zone pedemontane risultano mediamente più piovose della parte bassa.

Sono presenti in Brianza anche due parchi naturali (Valle del Lambro e Montevecchia-Valle del Curone), istituiti per tutelare gli ultimi lembi boschivi di un'area fortemente urbanizzata.

Le principali industrie della regione sono la tessitura serica, la tessitura di nastri, la tintoria, l'appretto e la stamperia dei tessuti serici, la trattura e la torcitura della seta, l'industria dei merletti, la tessitura del cotone, la metallurgia, l'industria meccanica, la cartaria, la poligrafica, quella del legno e del mobilio, delle calci e cemento, dei laterizi, dei salumi, del vino, l'industria turistica ed alberghiera, le piccole industrie e l'artigianato.
Il comune di Cantù ha una scuola professionale maschile del mobilio, e una femminile del merletto; anche in altri piccoli centri fioriscono le piccole industrie, e relative scuole professionali.
Fiorente è in genere l'agricoltura (foraggi e granaglie, allevamento del bestiame, frutticoltura, viticoltura, orticoltura), e specialmente, come già detto, la bachicoltura.

Dopo uno sviluppo particolarmente intenso negli anni Cinquanta e Sessanta del sec. XX, l'area ha attraversato un periodo di stasi, dovuto alle difficoltà di riconversione e integrazione con altri settori: ciò ha determinato un'insufficiente domanda di lavoro, con conseguenti spinte centrifughe dell'occupazione verso la metropoli milanese.

Originariamente il nome Brianza identificava unicamente il limitato territorio circostante l'altura del Colle di Brianza, detto anche Monte di San Genesio, una montagna delle Prealpi Luganesi situata in Provincia di Lecco, ed è solo in epoca medievale che il nome divenne rappresentativo di tutta l'area compresa tra le Provincia di Milano, Como e Lecco.

Da una descrizione del territorio, contenuto nel Trattato sull'agricoltura del monte di Brianza del De Capitani D'Hoe (1809), parroco di Viganò (piccolo comune in provincia di Lecco), si evince che all'inizio del XIX secolo la Brianza presentava dei confini molto simili a quelli che oggi gli attribuiamo, ovvero si estendeva dalla provincia di Lecco (Merate, Missaglia, Oggiono) a quelle di Como (Erba e parte del Cantone del Lario) e Milano (Dipartimento d'Olona).

I primi documenti scritti che attestano il riconoscimento del territorio brianteo come entità burocratico-territoriale risalgono all'inizio dell'XI secolo d.C.
Più precisamente troviamo il nome Brianza in un documento di lascito di una ricca vedova milanese datato 16 Agosto 1107. Nel suo testamento la donna esprime la volontà di donare i suoi possedimenti Brianzoli al monastero cluniacense di San Nicolao, che oggi si può individuare in un piccolo paese in provincia di Lecco .

L'analisi etimologica del nome Brianza ci riporta ai primi abitanti di questo luogo di cui si hanno tracce: i Celti, che arrivati in più ondate migratorie intorno al 400 a.C., si stanziarono in tutta l'Italia Settentrionale.
In particolare nel territorio milanese e brianzolo si stanziarono i Celti Insubri, che costituirono la prima organizzazione a livello regionale e fondarono la città di Milano, capitale del loro regno.
In seguito i Romani, nel 222 a.C., sconfissero i Galli nella battaglia di Clastidium e sottomisero l'intera area annettendola ai loro domini con il nome di Gallia Cisalpina.

I Romani nel corso dei secoli imposero a questo territorio un'organizzazione politico militare, fondarono città, alcune in corrispondenza dei precedenti insediamenti e altre nuove, costruirono importanti strade, che si sono conservate nei secoli e che oggi trovano un corrispettivo nelle principali autostrade e strade statali che attraversano questo territorio.

Dopo la caduta dell'Impero Romano l'intera regione venne occupata dai Longobardi, da cui deriva l'attuale nome Lombardia, che stabilirono a Monza la capitale estiva del Regno e che regnarono fino alla fine dell'VIII secolo d.C., quando furono sottomessi dai Franchi di Carlo Magno.
Storicamente, alla regione brianzola, passate le incursioni barbariche e il dominio longobardo, non si potrebbe assegnare una vera unità se non durante il periodo feudale, agli albori dell'epoca comunale, quando, diviso l'agro milanese in contadi, venivano raggruppate sotto il contado della Martesana e mantenute sotto la diocesi di Milano quelle pievi che costituiscono il nucleo della Brianza propriamente detta.
La pieve costituiva, a tale epoca, la circoscrizione della prima chiesa battesimale di un determinato territorio.

Quello della Martesana era uno dei quattro contadi rurali del Milanese, insieme a Seprio, Burgaria e Bazzana. Con "Monte di Brianza" si intendeva, nel ducato visconteo-sforzesco, una parte del contado della Martesana alla quale i duchi di Milano riconobbero nel tempo delle agevolazioni di natura fiscale. Pur subendo nel tempo una parziale ristrutturazione dei propri confini, la Martesana rimase fino alla riforma delle preture regie nel 1774 una estesa giurisdizione, con a capo un vicario. Le comunità che ne facevano parte dipendevano per l'amministrazione della giustizia dal vicario della Martesana, residente a Vimercate, e non dal podestà di Milano. Monza, avendo un proprio podestà, non fu mai inclusa nella giurisdizione della Martesana, e fu sempre autonoma dal podestà di Milano

A partire dall'XI secolo d.C. il suolo brianteo è teatro di aspre battaglie e molti si succedono nel controllo di questo territorio in epoca comunale: Francesi, Spagnoli e Austriaci imposero il loro dominio alternativamente fino al 1814-1815, anno del Congresso di Vienna e della "restaurazione" che portò alla costituzione del Regno Lombardo-Veneto, dipendente dall'impero Austriaco.

Con la seconda guerra d'indipendenza, la Lombardia entra a far parte del Regno di Sardegna (1859) e in seguito nel Regno d'Italia (1861), perdendo così definitivamente la sua autonomia regionale.