subregione Cremonese

subregione
Cremonese
Regione:
Lombardia
Capoluogo:
Cremona
n°comuni:
65
perimetro:
314 km
superficie:
1.199 km2
superf. calcolata:
1.197,75 km2
abitanti (istat 2023):
190.767

le subregioni della regione Lombardia :

Altomilanese - Bergamasca - Bresciano - Brianza - Comasco - Cremasco - Cremonese - Grande Milano - Lecchese - Lodigiano - Lomellina - Mantovano - Oltrepò Pavese -

mappa subregione CREMONESE e dei singoli Comuni   

La provincia di Cremona confina a nord con la provincia di Bergamo e la provincia di Brescia, a est con la provincia di Mantova, a sud con l'Emilia-Romagna (provincia di Parma, provincia di Piacenza), a ovest con la provincia di Lodi e la città metropolitana di Milano.

I limiti fisici sono in gran parte dovuti da alcuni grandi fiumi lombardi: l'Oglio a est, con l'eccezione dei comuni di Ostiano e Volongo, sulla riva sinistra del fiume; il Po costituisce il limite meridionale; l'Adda divide la provincia di Cremona da quella di Lodi, con l'eccezione di alcuni comuni vicini al capoluogo lodigiano; i limiti con la provincia di Bergamo sono, invece, convenzionali. Altri fiumi attraversano il nord della provincia: il Serio e il Tormo, mentre il Mella costituisce per un breve tratto il confine con la provincia di Brescia. Una fitta rette idrografica di natura artificiale, costituita da canali e navigli caratterizza, inoltre, la campagna.

Tradizionalmente, per ragioni storiche e morfologiche, la provincia di Cremona è divisa in 4 aree, distinte fra loro per storia, tradizione, inflessione dialettale. Al centro di ciascuna sorge una città, a dimensione d’uomo per ampiezza e stile di vita, e che si distingue per storia e monumenti artistici.

    - La circoscrizione di Cremona, il territorio propriamente cremonese, al centro-sud della provincia.

Cremona, capoluogo della provincia, sorge sulla riva del fiume Po, il quale ha dato prosperità economica alla città fin dalla sua fondazione nel 218 a. C. come colonia romana. E’ l’ultimo centro notevole che s’incontra discendendo il corso del fiume: la sua origine è legata, appunto, alla funzione di guado fluviale. Tradizionale centro commerciale, ha diversificato la propria economia in senso industriale, con localizzazioni periferiche all’agglomerato urbano, accompagnate anche da un progressivo decentramento residenziale, per la crescente specializzazione terziaria e direzionale del nucleo storico. L’economia locale è legata alle produzioni della ricca campagna circostante; notevoli le industrie alimentari (torroni, mostarde, salumi, latticini), meccaniche (macchine agricole), tessili, petrolchimiche, poligrafiche, dell’abbigliamento e del legno.

L’epoca di maggior floridezza della città fu quella comunale. A testimoniarlo è il monumentale complesso degli edifici raccolti attorno alla piazza del Comune: la Cattedrale col poderoso Torrazzo, la più alta torre campanaria in muratura d’Europa, il Battistero, il Palazzo Comunale, la Loggia dei Militi.

Nel 1334 la città entrò a far parte del Ducato di Milano e visse la grande stagione del Rinascimento lombardo, di cui sono importanti esempi la chiesa di S. Sigismondo ed il piccolo ma prezioso tempio di S. Margherita. In entrambe, come in Cattedrale, si possono ammirare anche le opere dei maggiori pittori cremonesi del Cinquecento, i Boccaccino, i Campi, il Malosso.

Le numerose botteghe dei liutai continuano a praticare l’arte che fu degli Amati, dei Guarneri e di Stradivari e confermano Cremona nel suo ruolo di capitale della Liuteria. Il Museo del Violino all'interno di Palazzo dell'Arte conserva cimeli stradivariani ed una collezione unica al mondo di strumenti della liuteria cremonese.

Il dialetto cremonese (cremunées) appartiene al gruppo gallo-italico, parlato in alcuni comuni dell'area centrale della provincia di Cremona. La sua classificazione è controversa poiché alcuni lo reputano un dialetto emiliano mentre altri lo reputano lombardo: infatti, come altre parlate della zona quali il piacentino, il mantovano e il pavese-vogherese, ha caratteristiche proprie di entrambe le lingue, sebbene questi tre dialetti siano classificati con certezza come appartenenti alla lingua emiliano-romagnola. È probabile che il cremonese sia una varietà transitoria tra le due lingue.

    - La circoscrizione di Crema, il cremasco, l'area settentrionale nord della provincia.

Ne parliamo in maniera diffusa nella scheda relativa alla subregione Cremasco (vedi).

    - La circoscrizione di Casalmaggiore, il casalasco, a sud della provincia.

Adagiata sulle rive del Po, Casalmaggiore presenta le caratteristiche tipiche della piccola città padana, raccolta attorno alla centrale piazza Garibaldi, con strade e piazzette sulle quali prospettano case e palazzi di sobria eleganza, e l’argine a segnalare la presenza del fiume e a fare da fondale visivo alle vie.

Sorta probabilmente in epoca longobarda, a partire dal Medioevo diventò un porto commerciale molto attivo, grazie al quale nel 1427 assunse la condizione di “terra separata”. Le aspirazioni autonomistiche furono poi riconosciute da Maria Teresa d’Austria nel 1754 col conferimento del titolo di “città”.

Cuore della vita cittadina è piazza Garibaldi, col Palazzo Comunale ed caratteristico “listone” di pietra bianca, affollato luogo di ritrovo e di manifestazioni pubbliche. Poco lontano si eleva l’alta mole del Duomo.

Un vero e proprio unicum su tutto il territorio nazionale è il Museo del Bijou, che raccoglie oggetti di oreficeria prodotti in materiali non preziosi fra il 1887 ed il 1970, quando a Casalmaggiore lavoravano le più importanti fabbriche del settore.

Da non perdere, poco fuori dall’abitato, è il santuario della Madonna della Fontana, costruito in stile gotico lombardo, con affreschi del primo Cinquecento e splendidi altari in scagliola. Qui è conservata la tomba del Parmigianino.

    - La circoscrizione di Soresina ovvero la zona centro-nord della provincia.

Quest’ultimo è il territorio che comprende la fascia di paesi che separano il Cremasco dal Cremonese, noti dall’antichità per la rigogliosità del patrimonio arboreo e per la fertilità dei suoli.

Oggi è caratterizzato dal progetto denominato Terre di Mezzo, pensato e curato a favore dei Comuni appartenenti all'area in oggetto per valorizzare e promuovere il territorio attraverso il suo ambiente rurale, fortemente legato alle tradizioni di un tempo, sul quale si sviluppano una serie di itinerari ideali che portano alla scoperta di quelle peculiarità che caratterizzano i borghi e le comunità a abitano questi luoghi.

I comuni interessati dal progetto sono: Bordolano, Casalbuttano ed Uniti, Castelleone, Castelverde, Corte dè Cortesi e Cignone, Formigara, Grumello Cremonese ed Uniti, Persico Dosimo, Pizzighettone, Robecco d’Oglio, San Bassano, Sesto ed Uniti, Soresina, Trigolo.